Le rune sono antichi simboli alfabetici germanici utilizzati per la scrittura, la divinazione e la magia. Ogni runa possiede un nome, un suono e un significato simbolico associato, andando oltre la semplice rappresentazione fonetica. L'uso delle rune è documentato fin dal III secolo d.C., con iscrizioni ritrovate su oggetti e pietre, e continuò ad essere utilizzato in alcune aree fino al Medioevo.
L'origine precisa delle rune è dibattuta, ma la teoria più accettata è che derivino da alfabeti dell'Italia settentrionale. Il più antico alfabeto runico conosciuto è il Fuþark Antico (circa 150-800 d.C.), composto da 24 rune. Successivamente, emersero altri alfabeti runici, tra cui il Fuþorc Anglo-Frisone (che aggiunse rune al Fuþark Antico) e il Fuþark Giovane (una semplificazione del Fuþark Antico, con meno rune). Esistono anche varianti regionali e derivazioni successive.
Ogni runa possiede un significato simbolico che va oltre la sua funzione fonetica. Questi significati sono spesso legati alla natura, agli dei norreni, o ad aspetti della vita umana. Ad esempio, la runa Fehu (ᚠ) rappresenta il bestiame e la ricchezza, mentre la runa Thurisaz (ᚦ) è associata ai giganti e alla forza. Comprendere il significato simbolico delle rune è fondamentale per interpretarle correttamente nella divinazione e nella magia.
Oggi, le rune godono di un rinnovato interesse, sia per scopi divinatori che come espressione culturale e spirituale. Molte persone le utilizzano per la meditazione, la divinazione, o come ispirazione artistica. È importante notare che l'uso moderno delle rune è spesso influenzato da interpretazioni personali e tradizioni ricostruite, e può differire dalle pratiche storiche documentate.